A Jeddah trionfa Verstappen; le Ferrari ancora sul podio
- alessiaa94
- 28 mar 2022
- Tempo di lettura: 4 min

A Jeddah è ancora Ferrari contro RedBull, ma soprattutto Leclerc contro Verstappen. I due piloti ci hanno promesso un gran weekend sin dalle sessioni di prove libere, per poi arrivare alla domenica e regalarci infatti – come chiedevamo – un'altra grande gara fatta ancora di sorpassi e controsorpassi, una battaglia pulita da brividi. A spuntarla questa volta è però il campione del mondo, che a tre giri dalla fine supera ancora il monegasco e baciato anche un po' dalla fortuna delle bandiere gialle, riesce a mantenere la posizione e regalarsi la prima vittoria, il primo podio e i primi punti in stagione. Il numero 16 si dichiara un po' deluso per questo secondo posto, soprattutto perché era davvero vicino alla seconda vittoria stagionale e se non fosse stato per quelle bandiere, probabilmente se la sarebbe presa. Leclerc che si vede anche “rubare” la pole position da Perez per soli 25 millesimi. E' comunque di nuovo il driver of the day e ancora il leader del mondiale. La rossa vede ancora entrambe le monoposto a podio, a completarlo infatti ci pensa Carlos Sainz che se la vede ancora con Perez e lancia sempre più segnali chiari e positivi a team e tifosi. Non a caso a breve dovrebbe arrivare il suo rinnovo di contratto. Perez invece dopo la prima pole position conquistata in carriera diventando cosi anche il primo messicano ad ottenerla, resta amareggiato. Viene “tradito” da Latifi che finisce a muro (il pilota sta bene) ed entra in gioco la safety car e immaginandosi la sosta da parte di Leclerc entra in pit lane, ma cosi non è stato. E come se non bastasse viene poi beffato anche dal numero 55. “Continueremo a lavorare duramente perché meritavo la vittoria, ma il tempismo non era dalla mia”.
In casa Mercedes l'unico che può sorridere almeno un po' è George Russell, che fatica durante le libere (nei primi dieci solo nella seconda sessione), ma che in qualifica si porta a casa un P6 diventato poi P5 a fine gara. Nei giorni scorsi il pilota ha dichiarato: “In un mondo ideale non dovrei lottare con Ferrari e Red Bull, ma solo con Lewis”. Eppure ad oggi, per quanto rimanga vicino ai rivali, non si è ancora trovato a lottare neanche con loro. La vera sfida al momento sembra quella con la sua monoposto che almeno per adesso, non gli ha portato risultati che forse avrebbe sperato. Weekend completamente da dimenticare invece per Hamilton. Il sette volte campione del mondo in qualifica finisce clamorosamente fuori in Q1, parte dalle quindicesima posizione e porta a casa un solo punto con il decimo posto. Il team tedesco è attualmente secondo nella classifica costruttori, molto lontano dal primo posto e avanti di un solo punto rispetto agli avversari dello scorso anno della RedBull.
Un piccolo accenno di miglioramento arriva per la McLaren o almeno da parte di Lando Norris. Entrambi i piloti faticano durante le prove libere ed escono in Q2, ma in gara il pilota inglese sembra riprendersi e ammettendo anche la fortuna arrivata dalla safety car che ha permesso il recupero di posizioni, alla fine porta a casa il settimo posto, portando i primi punti importanti per il team. Male per non dire malissimo Daniel Ricciardo, che prima vede una penalità di tre posizioni sulla griglia di partenza per aver ostacolato Ocon in qualifica e poi in gara è costretto al ritiro per un problema alla sua macchina. Senza quello probabilmente sarebbe arrivato anche lui in zona punti. Un inizio pessimo per l'australiano che vede la prossima gara proprio a casa sua.
AlphaTauri scende in pista con un solo pilota. Il team di Faenza deve ritirare Yuki Tsunoda per un problema alla monoposto nel giro di posizionamento in griglia. Un altro oltre quello che lo ha costretto al ritiro anche durante le qualifiche. Scende in pista quindi solo Pierre Gasly, che fa una buona gara anche se sfortunato durante il pit stop, perché subito dopo entra in gioco la safety car. Il francese alla fine porta a casa un P8 molto importante soprattutto dopo che ha ammesso di non stare bene, al punto che a fine gara sono stati i suoi meccanici ad aiutarlo ad uscire dalla macchina: “Gli ultimi 15 giri sono stati i più dolorosi della mia carriera. Non so cosa fosse successo al mio intestino, ma mi sentivo morire in macchina. Ad ogni frenata ed in ogni curva a sinistra avevo la sensazione come di essere pugnalato”. Stessa sorte in casa Haas che gareggia solo con Magnussen arrivato ancora una volta in Q1 e in zona punti con la nona posizione. In qualifica Mick Schumacher spaventa tutti quanti con un violento impatto contro il muro che porta alla bandiera rossa. Attimi di panico non sentendo alcun team radio per alcuni problemi, ma mentre l'auto è distrutta, il pilota ne esce fortunatamente illeso. Si dirige in ospedale in elicottero solo per accertamenti. Viene rilasciato dopo poco e la domenica assiste alla gara dai box.
Ritiro anche per Bottas, Alonso, Latifi e Albon il quale ha due punti di penalità sulla propria licenza e una penalità di tre posizioni in griglia per la prossima gara causate dell'incidente con Stroll. Ancora a secco di punti Aston Martin e Williams.
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